NO alle politiche di austerità! NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO

La lunga strada verso il 15 ottobre.

Il 15 ottobre non si giocherà la finale di nessun evento sportivo, non ci sarà nessun avvenimento musicale, non sarà votata nessuna manovra che peggiorerà le vite di milioni di persone.
Il 15 ottobre sarà la giornata europea contro le politiche di austerità volute dalla banca centrale europea e tradotte in tragedia dal nostro governo, e da molti governi d’europa.
Chi ha creato la crisi la governa dall alto, specula sulle difficoltà e scommette sul fallimento degli stati. Ride. Guadagna come prima.
La distruzione del walfare state è realtà. La svendita dei beni comuni asseconda le teorie liberiste a cui poco importa del domani e della dignità di vita delle persone. Interessa solo guadagnare.
Vogliono che noi paghiamo dal basso i loro problemi economici. Aumento delle tasse cancellazione dei diritti e dei servizi assistenziali e formativi sfruttamento sul lavoro, blocco dei consumi. Questa é l austerità.
Mentre ci impongono questo cancellano gli spazi di democrazia e di agibilità politica.
Dobbiamo essere uniti contro la crisi!
L’ultima manovra finanziaria cancella di fatto il risultato del referendum di metà giugno. L’acqua così come tutto è considerato un qualcosa su cui speculare, poco importa se senz’acqua non si può vivere. Poco importa se il volere della popolazione italiana ha detto che l’acqua è un BENE COMUNE, e quindi come tutti i beni comuni non è di propriet di nessuno!
Quello che vediamo in Val di Susa dove un popolo difende il territorio contro la costruzione di un inutile infrastruttura è il paradigma del contrasto democrazia/potere economico. Il popolo NO TAV è il volto della democrazia, il PD, il governo e l’unione europea la faccia del potere economico che sovrasta e schiaccia quello politico.
Non vogliamo solo dire no, vogliamo creare un alternativa, essere alternativa!
Rimettere al centro il concetto di comune contro quello di proprietà, difendere i Beni Comuni (per rendere degna e possibile la vita delle future generazioni), esigere un nuovo Welfare che parta dal redditto di cittadinanza perchè i soldi ci sono per le speculazioni economiche, quei soldi vanno presi e ridistribuiti, quei soldi ci sono perchè qualcuno studia, lavora, vive e produce, quei soldi quindi sono nostri non di chi brevetta, privatizza e specula, queste sono possibili idee per uscire dalla crisi.
Noi non ci stiamo e per questo il 15 ottobre saremo in strada a manifestare il nostro sdegno, la nostra rabbia, non solo l’indignazione e la nostra voglia di giustizia sociale e di democrazia.
Il futuro non è scritto: se stiamo fermi e zitti lo scriveranno loro, quelli ricchi e potenti. Noi vogliamo un mondo diverso, un mondo degno per tutti non per pochi!

DNA_ALTOMILANESE
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